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WhatsApp, dichiarate vessatorie le clausole del contratto
12 mag 2017Si sono conclusi con una sanzione di 3 milioni di euro nei confronti di WhatsApp e con l'obbligo di pubblicare sulla propria home page un estratto del provvedimento, i due procedimenti aperti dall'Autorità nei confronti della società fornitrice della nota app di messaggistica istantanea.
Lo scorso ottobre Altroconsumo aveva preso parte alla consultazione avviata dall'Autorità segnalando la vessatorietà di alcune clausole del contratto che prevedevano esclusioni e limitazioni di responsabilità molto ampie da parte della società acquistata recentemente da Facebook.
Proprio sull'acquisizione l'Autorità aveva aperto l'istruttoria che si è conclusa con la sanzione. WhatsApp, infatti, induceva gli utenti ad accettare le condizioni di utilizzo del servizio, a partire dalla condivisione dei dati con Facebook, pena l'impossibilità di continuare a usare l'app.
La vessatorietà è stata riscontrata anche:
- nell'ampia discrezionalità di modificare i termini del servizio, anche economici, senza avvisare preventivamente il consumatore e senza specificare i motivi;
- nella possibilità di interrompere unilateralmente il servizio senza informare adeguatamente l'utente;
- nel meccanismo del silenzio assenso nell'accettazione dei nuovi termini;
- nell'indicazione del Tribunale Federale della California come unico Foro competente in caso di controversie.